Negli ultimi anni sempre più persone iniziano a guadagnare con YouTube: tutorial, vlog, recensioni, gaming, contenuti educativi, musica, podcast.
Ma appena arrivano i primi pagamenti da Google, nasce il dubbio più grande:
Devo dichiarare questi guadagni? E come?
Se stai leggendo questo articolo probabilmente hai ricevuto le prime entrate da AdSense o stai per monetizzare il tuo canale.
In questa guida completa 2025 ti spiego finalmente come funzionano le tasse su YouTube in Italia, quali documenti servono, quando aprire Partita IVA e quali errori evitare per non correre rischi.
Cos’è AdSense e come avvengono i pagamenti YouTube
YouTube paga i creator tramite Google AdSense, la piattaforma pubblicitaria di Google che gestisce:
guadagni da annunci nei video
banner
abbonamenti YouTube Premium
SuperChat e SuperThanks
Google AdSense paga da Google Ireland, quindi da un soggetto estero UE.
Questo non cambia la tassazione:
Se sei residente in Italia, devi dichiarare tutti i guadagni AdSense in Italia.
I guadagni YouTube sono tassati? Sì, sempre.
Molti creator credono che i pagamenti “piccoli” non vadano dichiarati.
Purtroppo non è così.
Tutti i redditi ottenuti tramite AdSense sono redditi professionali, quindi vanno dichiarati.
Non importa se:
guadagni 50€ al mese
guadagni 5.000€ al mese
prelevi i soldi dopo mesi
te li versa Google ogni 21 del mese
li tieni sul conto AdSense senza ritirare il denaro
➡️ Il guadagno esiste nel momento in cui Google lo rende disponibile.
Il mito della “prestazione occasionale” su YouTube
Molti pensano che sotto i 5.000 € si possa evitare la Partita IVA e usare la prestazione occasionale.
È falso.
La prestazione occasionale può essere utilizzata solo quando l’attività NON è abituale.
Ma YouTube:
paga ogni mese
monetizza ogni video che pubblichi
genera entrate ricorrenti
ti permette di programmare caricamenti
È attività abituale → serve Partita IVA.
Quando un creator YouTube deve aprire Partita IVA nel 2025?
Consulenza fiscale per Creator e Professionisti Digitali
Hai iniziato a guadagnare online con i social, con collaborazioni o attività digitali?
Da Studio Beringheli puoi ricevere una consulenza completa su contabilità, regimi fiscali e gestione delle imposte legate ai tuoi guadagni online.
Ti aiutiamo a capire come dichiarare i redditi, quale regime conviene e come evitare errori fiscali che potrebbero costarti caro.
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La regola è semplice:
Devi aprire Partita IVA non appena i guadagni diventano continuativi.
In pratica:
Devi aprire Partita IVA se:
hai entrate da AdSense ogni mese
pubblichi video con regolarità
hai collaborazioni con brand
superi i 5.000 € annui (per contributi INPS, non per il fisco)
vuoi ricevere pagamenti in modo professionale
NON devi aprirla se:
hai guadagni saltuari, tipo un video virale isolato
non ricevi pagamenti mensili
non sei ancora parte del Programma Partner YouTube
Ma appena inizi a ricevere guadagni regolari → P.IVA obbligatoria.
Come si gestiscono fiscalmente i redditi da AdSense (pagati da Google Ireland)
YouTube ti paga da Google Ireland Ltd, una società dell’Unione Europea.
Questo comporta tre obblighi:
Emettere fattura a Google
Come prestazione digitale secondo normativa europea.Registrare il compenso come reddito professionale
Rientra nel lavoro autonomo.Inserire il compenso in dichiarazione dei redditi
Ogni anno.
Se sei in regime forfettario, la fattura è senza IVA, con una dicitura specifica.
Qual è il regime fiscale migliore per creator YouTube nel 2025?
Nel 95% dei casi, la scelta migliore (soprattutto all’inizio) è:
Regime Forfettario
Perché conviene:
tasse al 5% per i primi 5 anni
zero IVA
contabilità semplice
niente ISA
costi ridotti
Esempio reale di tassazione:
Ricavi annuali da YouTube: 30.000 €
Forfettario → redditività 67%
30.000 × 67% = 20.100 €
Tasse con aliquota 5%:
20.100 × 5% = 1.005 €
Contributi INPS variabili.
Molto più conveniente del regime ordinario.
Come si fattura a Google AdSense (YouTube)
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La fattura deve contenere:
intestazione a Google Ireland Ltd
dicitura “Reverse Charge – Art. 7-ter DPR 633/72”
importo percepito
mese di riferimento
conversione in euro (se necessaria)
numero progressivo
La fattura NON contiene:
IVA
ritenuta d’acconto
Compensi YouTube: quali documenti conservare?
Per essere in regola, devi conservare:
ricevute pagamenti AdSense
prospetti mensili Google
estratti conto bancari
fatture emesse
riepiloghi annuali AdSense
Consiglio: archivia tutto in cloud (Drive, Dropbox, Notion).
YouTube + Twitch: tassazione combinata
Molti creator guadagnano sia da YouTube sia da Twitch.
Entrambi:
sono redditi professionali
richiedono Partita IVA
vanno fatturati
si sommano nella dichiarazione dei redditi
Il paese di pagamento cambia, ma la tassazione è unica.
Errori che tutti i YouTuber commettono (e che costano caro)
1. Usare prestazione occasionale
Non è ammessa per attività abituale.
2. Non dichiarare guadagni piccoli
Anche 150 €/mese sono reddito tassabile.
3. Pensare che Google paghi già le tasse
Non trattiene nulla.
4. Aprire il codice ATECO sbagliato
Rischi accertamenti.
5. Mescolare conti personali e professionali
Errore enorme.
6. Affidarsi a commercialisti non specializzati
La fiscalità dei creator è diversa dalla fiscalità tradizionale.
Esempio reale: quanto paga di tasse un YouTuber nel forfettario?
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YouTuber con ricavi annui: 18.000 €
Base imponibile:
18.000 × 67% = 12.060 €
Imposta al 5%:
12.060 × 5% = 603 €
Contributi INPS (gestione separata): circa 26,23% sulla base imponibile INPS (più bassa).
Totale tasse annuali → spesso meno di 2.000 €.
FAQ: le domande più comuni dei creator
1. YouTube mi paga dall’estero: devo dichiarare?
Sì. Sempre.
2. YouTube trattiene già le tasse?
No. Devi dichiararle tu.
3. Posso iniziare senza Partita IVA?
Solo se i guadagni sono sporadici.
4. Quanto costa aprire la P.IVA?
Dipende dal professionista: spesso 300–600 €.
5. Come risparmio sulle tasse?
Regime forfettario + deduzione contributi.
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