Come gestire la crisi d’impresa: la nuova composizione negoziata

La crisi d’impresa è un evento che può colpire aziende di ogni dimensione e settore, ma la gestione efficace di questa fase critica può fare la differenza tra la ripresa o il fallimento. Negli ultimi anni, il quadro normativo italiano si è evoluto per offrire strumenti più flessibili e proattivi in grado di aiutare le imprese a superare situazioni di difficoltà economica. Uno di questi strumenti è la composizione negoziata, introdotta per favorire il risanamento delle imprese in crisi.

In questo articolo esploreremo il concetto di composizione negoziata e vedremo come può essere utilizzata per gestire al meglio la crisi d’impresa. Forniremo una guida pratica sugli aspetti fondamentali di questo strumento e su come può essere implementato per evitare situazioni più gravi, come la liquidazione giudiziale.

 

Che cos’è la composizione negoziata?

La composizione negoziata è un nuovo strumento di gestione della crisi d’impresa introdotto dal Decreto Legge n. 118/2021, convertito nella Legge n. 147/2021, e rappresenta un importante passo avanti nella prevenzione e nella gestione delle crisi aziendali. Questo strumento permette all’imprenditore di avviare un percorso volontario e assistito per risanare l’azienda e superare la crisi, evitando soluzioni più drastiche come la liquidazione giudiziale.

Il processo di composizione negoziata si basa su un approccio consensuale, nel quale l’imprenditore, con l’aiuto di un esperto indipendente, cerca un accordo con i propri creditori e altri soggetti interessati, al fine di evitare il peggioramento della crisi e trovare soluzioni condivise.

 

Gli obiettivi della composizione negoziata

L’obiettivo principale della composizione negoziata è quello di favorire il risanamento delle imprese che si trovano in difficoltà temporanee, prima che la situazione diventi irreparabile. Questo strumento consente all’imprenditore di:

  • Attivare un percorso di risanamento prima che la crisi diventi irreversibile.
  • Evitare procedure concorsuali più invasive, come la liquidazione giudiziale.
  • Mantenere il controllo sull’impresa, poiché il percorso è volontario e l’imprenditore continua a gestire l’attività, pur sotto la supervisione di un esperto.
  • Proteggere il valore dell’azienda attraverso il raggiungimento di un accordo con i creditori, che potrebbe includere ristrutturazioni del debito o altri meccanismi per garantire la continuità aziendale.

 

Il ruolo dell’esperto indipendente

Un elemento chiave della composizione negoziata è il coinvolgimento di un esperto indipendente, il cui ruolo è di supportare l’imprenditore nella ricerca delle migliori soluzioni per superare la crisi. L’esperto viene nominato dalla Camera di Commercio competente per territorio, sulla base di specifiche competenze e requisiti di professionalità.

 

Compiti dell’esperto

L’esperto indipendente non interviene nella gestione operativa dell’impresa, ma ha il compito di affiancare l’imprenditore nella valutazione delle cause della crisi e nella negoziazione con i creditori e altri soggetti coinvolti, come banche o fornitori. Ecco le principali funzioni dell’esperto:

  • Analisi della situazione aziendale: effettua un’analisi approfondita delle cause che hanno portato alla crisi, valutando lo stato patrimoniale, economico e finanziario dell’impresa.
  • Facilitazione delle trattative: supporta l’imprenditore nella conduzione delle trattative con i creditori, al fine di raggiungere un accordo che possa garantire la continuità aziendale.
  • Supervisione delle operazioni: verifica che le operazioni compiute dall’imprenditore siano compatibili con l’obiettivo di risanamento e che non aggravino ulteriormente la situazione economica dell’impresa.

L’esperto deve agire in modo imparziale e nell’interesse del risanamento dell’azienda, cercando di mediare tra le esigenze dell’impresa e quelle dei creditori.

 

La nomina dell’esperto

Per avviare la procedura di composizione negoziata, l’imprenditore deve presentare un’istanza alla Camera di Commercio, che provvederà a nominare un esperto iscritto in un apposito elenco. L’istanza deve essere corredata da una serie di documenti, tra cui:

  • Bilanci degli ultimi tre esercizi.
  • Una relazione sulla situazione economico-finanziaria dell’azienda.
  • Un piano per il risanamento, anche preliminare.

 

Come funziona la procedura di composizione negoziata

Il percorso della composizione negoziata si articola in diverse fasi, che vediamo di seguito.

 

1. Avvio della procedura

La procedura inizia su iniziativa dell’imprenditore, che presenta l’istanza alla Camera di Commercio. Successivamente, l’esperto indipendente viene nominato entro 15 giorni dalla presentazione della domanda.

 

2. Analisi preliminare

Una volta nominato, l’esperto analizza la situazione aziendale e verifica le possibilità di risanamento. Se ritiene che ci siano margini per superare la crisi, avvia le trattative con i creditori, con l’obiettivo di raggiungere un accordo.

 

3. Negoziazione con i creditori

Questa fase è cruciale. L’imprenditore, con l’assistenza dell’esperto, entra in trattativa con i creditori per rinegoziare i debiti o adottare altre soluzioni che possano consentire all’impresa di riprendersi. Le soluzioni proposte possono includere:

  • Ristrutturazione del debito.
  • Moratorie sui pagamenti.
  • Conversione del debito in capitale.

L’obiettivo è ottenere il consenso dei creditori, in modo da evitare il ricorso a soluzioni più drastiche.

 

4. Esito della composizione negoziata

Se le trattative hanno esito positivo, l’impresa può adottare le misure concordate e proseguire l’attività. In caso contrario, l’esperto potrebbe suggerire il ricorso ad altre procedure concorsuali, come il concordato preventivo o la liquidazione giudiziale.

 

Vantaggi della composizione negoziata

La composizione negoziata presenta numerosi vantaggi per le imprese in crisi, tra cui:

  • Flessibilità: l’imprenditore ha la possibilità di trattare direttamente con i creditori, cercando soluzioni personalizzate per la propria situazione.
  • Tempestività: la procedura è relativamente veloce rispetto ad altre forme di risanamento aziendale e può essere avviata in tempi brevi.
  • Continuità aziendale: l’impresa può continuare a operare durante il processo, senza dover interrompere l’attività o subire l’intervento di un liquidatore.
  • Riduzione dei costi: rispetto ad altre soluzioni come il fallimento, la composizione negoziata comporta minori costi procedurali e consente all’impresa di conservare il proprio valore.

La composizione negoziata rappresenta un importante strumento per affrontare e gestire la crisi d’impresa in modo più proattivo ed efficace. Grazie al coinvolgimento di un esperto indipendente, le imprese possono negoziare con i creditori soluzioni consensuali che favoriscano il risanamento e la continuità aziendale.

Se la tua impresa sta attraversando un periodo di difficoltà, valutare l’opzione della composizione negoziata potrebbe essere una scelta strategica per evitare il deterioramento della situazione e riprendere il controllo delle finanze aziendali. Consultare un consulente o un commercialista esperto è sempre consigliato per gestire al meglio ogni fase del processo.

 

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