Aprire la partita IVA: costi e informazioni per una scelta consapevole

Se stai pensando di avviare un’attività autonoma, è probabile che ti sia chiesto: aprire la partita IVA quanto costa? La partita IVA è necessaria per liberi professionisti, imprenditori e artigiani, in quanto permette di emettere fatture e di operare in modo regolare sul mercato. Ma quali sono esattamente i costi per aprire una partita IVA, e quali aspetti vanno considerati per fare una scelta informata? In questa guida esamineremo tutto quello che serve sapere sui costi di apertura della partita IVA e sulle modalità di gestione di questa importante decisione.

 

Partita IVA: cos’è e quando è necessaria

La partita IVA è un codice numerico composto da 11 cifre che identifica univocamente un’attività economica. Serve a chi intende svolgere un’attività professionale o commerciale in modo continuativo e permette di gestire obblighi fiscali, come la fatturazione e il versamento delle imposte. Se prevedi di svolgere un lavoro autonomo e di superare una certa soglia di guadagno (5.000 euro per i collaboratori occasionali), dovrai procedere con l’apertura della partita IVA.

 

Aprire la partita IVA: quanto costa?

Una delle domande più frequenti per chi si avvicina al mondo del lavoro autonomo è proprio quanto costa aprire una partita IVA. Fortunatamente, aprire la partita IVA è gratuito se lo fai direttamente tramite l’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, ci sono vari costi legati alla gestione e alla scelta del regime fiscale, e possono variare a seconda del tipo di attività.

Ecco un riepilogo dettagliato dei costi associati all’apertura e alla gestione di una partita IVA:

  1. Costo di apertura della partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate: aprire la partita IVA è un procedimento gratuito se ci si rivolge direttamente all’Agenzia delle Entrate, compilando e inviando il modello AA9/12 (per persone fisiche) o il modello AA7/10 (per persone giuridiche) recandosi agli uffici competenti. Non sono quindi previsti costi di apertura della partita IVA iniziali.
  2. Spese di consulenza fiscale: Ss preferisci affidarti a un commercialista o a un consulente fiscale, dovrai considerare il costo di questo servizio. Il supporto di un professionista può risultare utile per evitare errori e per comprendere quale regime fiscale sia più adatto alla tua attività. Il costo di apertura con l’assistenza di un commercialista può variare, generalmente tra i 100 e i 300 euro, a seconda del livello di supporto fornito.
  3. Costi di gestione annuali: sebbene l’apertura della partita IVA sia gratuita, la gestione della partita IVA comporta spese annuali. Questi costi dipendono dal regime fiscale scelto e dalle imposte dovute:
    • Regime forfettario: per chi aderisce a questo regime agevolato, il commercialista potrebbe applicare un compenso annuale per la gestione contabile ridotto, che solitamente si aggira tra i 300 e i 600 euro all’anno.
    • Regime ordinario: per chi supera i limiti del regime forfettario o preferisce optare per una contabilità ordinaria, le spese di gestione possono essere più elevate, spesso superiori ai 1.000 euro annuali.
  4. Contributi previdenziali: un altro costo importante da considerare riguarda i contributi previdenziali. Ogni lavoratore autonomo deve iscriversi alla gestione previdenziale di competenza:
    • Gestione separata INPS per i professionisti senza cassa di categoria, con un’aliquota del 26,23% sul reddito netto.
    • Cassa di previdenza di categoria per chi esercita professioni regolamentate (come avvocati, ingegneri, medici), con aliquote che possono variare dal 15% al 25%.
    • INPS gestione artigiani e commercianti: per chi svolge attività artigianali o commerciali, il contributo minimo è di circa 4.000 euro all’anno, che aumenta in base al reddito.
  5. Imposte e regime fiscale: una volta aperta la partita IVA, è necessario pagare le imposte in base al regime fiscale scelto:
    • Regime forfettario: questo regime consente di pagare un’imposta sostitutiva del 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni) sul reddito imponibile, determinato in base a una percentuale di redditività specifica per settore.
    • Regime ordinario: comporta il pagamento di imposte più articolate, come IRPEF, IVA e IRAP, calcolate sul reddito reale.

 

Apertura della partita IVA: i regimi fiscali disponibili

Scegliere il regime fiscale adatto è fondamentale per ottimizzare la gestione della partita IVA. Vediamo quali sono i principali regimi fiscali disponibili e quali sono i costi associati.

 

Regime forfettario

Il regime forfettario è una scelta vantaggiosa per chi ha ricavi annui inferiori a 85.000 euro. Questo regime prevede una tassazione agevolata, senza obbligo di IVA e con una contabilità semplificata. I costi di gestione della partita IVA nel regime forfettario sono ridotti e la consulenza di un commercialista potrebbe richiedere tariffe annuali contenute, rendendolo un’opzione ideale per professionisti e piccoli imprenditori.

 

Regime ordinario

Se prevedi di superare i limiti di ricavo del regime forfettario o desideri detrarre specifiche spese aziendali, il regime ordinario potrebbe essere la soluzione più adatta. Questo regime permette di dedurre le spese reali, ma comporta obblighi contabili più complessi e richiede una gestione accurata della contabilità, con costi di consulenza annuali più elevati.

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Vantaggi e svantaggi della partita IVA

L’apertura della partita IVA porta con sé vantaggi ma anche alcune sfide. Tra i principali vantaggi, ci sono:

  • Autonomia lavorativa: puoi gestire la tua attività e le tue entrate in modo indipendente.
  • Detrazione delle spese aziendali: soprattutto in regime ordinario, puoi scaricare dalle tasse le spese necessarie per la tua attività.

Gli svantaggi includono:

  • Costi fissi: i contributi previdenziali e i costi di gestione possono essere gravosi, soprattutto per chi ha un reddito contenuto.
  • Obblighi fiscali: aprire una partita IVA comporta scadenze fiscali da rispettare e la necessità di tenere sotto controllo le normative.

 

Come aprire la partita IVA: procedura e tempistiche

Per aprire la partita IVA, puoi scegliere di recarti presso l’Agenzia delle Entrate o di rivolgerti a un commercialista che svolgerà la procedura per te. I passaggi per l’apertura sono:

  1. Compilare il modulo di apertura (modello AA9/12 per persone fisiche o AA7/10 per persone giuridiche).
  2. Inviare il modulo all’Agenzia delle Entrate tramite PEC o presentarsi presso un ufficio dell’Agenzia stessa.
  3. Iscriversi alla gestione previdenziale di competenza (INPS o cassa di categoria).
  4. Scegliere il regime fiscale più adatto alle proprie esigenze.

 

Perché affidarsi a un commercialista per l’apertura della partita IVA

Un commercialista può aiutarti a capire quali sono i costi di apertura della partita IVA e a gestire l’intero iter burocratico in modo professionale. Inoltre, offre supporto nella scelta del regime fiscale e nella pianificazione delle scadenze, assicurando una gestione fiscale accurata e senza rischi. Con l’aiuto di un professionista, puoi concentrarti sulla tua attività, consapevole di aver scelto una struttura fiscale adeguata e sostenibile.

Aprire la partita IVA è un passo importante che comporta costi e responsabilità. Con una gestione attenta e il supporto di un commercialista, puoi ottimizzare le spese e ridurre il peso degli adempimenti fiscali. Ora che conosci i principali aspetti della partita IVA e i costi di apertura e gestione, puoi prendere una decisione informata e avviare la tua attività in modo consapevole.

 

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