Aprire partita IVA da estetista è il primo passo per avviare un’attività autonoma nel settore della bellezza e del benessere. Questo percorso, sebbene ricco di opportunità, richiede una pianificazione accurata per soddisfare gli obblighi fiscali e amministrativi previsti dalla legge italiana. In questo articolo, esploreremo in dettaglio come aprire una partita IVA come estetista, quali sono i costi e i requisiti necessari, e i vantaggi di lavorare in proprio.
Perché aprire una partita IVA come estetista?
Lavorare come estetista in proprio offre molteplici vantaggi:
- Indipendenza professionale: potrai organizzare il tuo lavoro in base alle tue preferenze e ai tuoi obiettivi.
- Possibilità di crescita: avrai l’opportunità di ampliare i tuoi servizi e attrarre una clientela sempre più vasta.
- Maggiore reddito: rispetto al lavoro subordinato, l’attività autonoma ti consente di massimizzare i guadagni.
Tuttavia, per avviare l’attività è necessario rispettare determinati requisiti legali e fiscali. Vediamo insieme come fare.
Requisiti per aprire partita IVA come estetista
Prima di aprire la partita IVA, devi verificare di avere i requisiti necessari per lavorare come estetista. In Italia, l’attività è regolata dalla Legge 1/1990, che stabilisce le seguenti condizioni:
- Formazione professionale: devi aver conseguito un diploma presso una scuola riconosciuta per estetisti o aver completato un corso triennale di formazione professionale.
- Esperienza lavorativa: in alternativa al diploma, puoi dimostrare di aver maturato almeno tre anni di esperienza documentata nel settore.
- Autorizzazioni sanitarie: se intendi aprire un centro estetico, sarà necessario ottenere l’autorizzazione sanitaria dal Comune e rispettare le normative igienico-sanitarie.
Passaggi per aprire la partita IVA da estetista
1. Individuare il codice ATECO adatto
Il codice ATECO identifica l’attività economica e serve per determinare il tipo di tassazione e gli adempimenti fiscali. Per un estetista, il codice ATECO più comune è 96.02.02, che corrisponde a “Servizi degli istituti di bellezza”.
2. Scegliere il regime fiscale
La scelta del regime fiscale è fondamentale per calcolare le imposte e ottimizzare i costi. Le opzioni principali sono:
- Regime forfettario: ideale per chi inizia un’attività con un fatturato annuo inferiore a 85.000 euro. Questo regime prevede un’imposta sostitutiva pari al 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni, se si rispettano alcuni requisiti).
- Regime ordinario: consigliato per chi prevede di superare il limite di fatturato del regime forfettario o ha costi elevati da dedurre.
3. Aprire la partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate
La partita IVA può essere aperta gratuitamente online o presso l’Agenzia delle Entrate compilando il modello AA9/12. Per evitare errori, è consigliabile affidarsi a un commercialista.
4. Iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS
Come estetista, sarai considerato un artigiano e dovrai versare i contributi previdenziali alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS. I contributi fissi annui ammontano a circa 4.200 euro, ma possono aumentare in base al reddito.
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5. Apertura di una posizione alla Camera di Commercio
Dovrai iscriverti al registro delle imprese presso la Camera di Commercio locale. Questa iscrizione è obbligatoria per gli artigiani e ha un costo annuale di circa 50-100 euro.
Costi per aprire una partita IVA come estetista
Oltre ai contributi previdenziali e all’iscrizione alla Camera di Commercio, ci sono altri costi da considerare:
- Consulenza del commercialista: i costi variano da 250 a 1.000 euro all’anno, in base alla complessità della tua attività.
- Autorizzazioni sanitarie: se apri un centro estetico, dovrai sostenere costi aggiuntivi per le certificazioni e gli adeguamenti igienico-sanitari.
- Assicurazione professionale: è consigliabile stipulare una polizza di responsabilità civile professionale, con costi che partono da circa 150 euro all’anno.
- Attrezzature e materiali: i costi per attrezzature, macchinari e prodotti variano in base ai servizi offerti, ma possono arrivare a diverse migliaia di euro.
Vantaggi del regime forfettario per estetisti
Se scegli il regime forfettario, potrai beneficiare di numerosi vantaggi fiscali e burocratici, tra cui:
- Imposte ridotte: l’aliquota al 15% (o al 5% per i primi 5 anni) è significativamente più bassa rispetto agli altri regimi.
- Esenzione IVA: non dovrai addebitare l’IVA ai clienti, semplificando la gestione delle fatture.
- Meno adempimenti: non dovrai presentare la dichiarazione IVA o altre comunicazioni periodiche.
Consigli per avviare con successo l’attività di estetista
Ecco alcuni suggerimenti per avviare e gestire con successo la tua attività:
- Pianifica un business plan: valuta i costi iniziali, il target di clienti e i servizi da offrire.
- Promuovi la tua attività: utilizza i social media, crea un sito web e offri promozioni per attirare i primi clienti.
- Aggiornati costantemente: frequenta corsi di formazione per apprendere nuove tecniche e rimanere competitiva nel mercato.
- Collabora con un commercialista esperto: ti aiuterà a gestire la contabilità e a ottimizzare i tuoi guadagni.
Aprire una partita IVA da estetista richiede impegno e pianificazione, ma può essere la chiave per realizzare il sogno di lavorare in proprio nel settore della bellezza. Con i giusti requisiti e un supporto professionale adeguato, potrai costruire un’attività di successo e soddisfare le esigenze di una clientela sempre più attenta al benessere e alla cura di sé.
Per ulteriori informazioni sulle normative e sulle procedure, puoi consultare il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate o della tua Camera di Commercio locale.
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